Il Melo in casa

Ingannevoli sono le interviste precampionato più di ogni cosa: ma l'entusiasmo esternato a mezzo stampa da Donadel e Kuzmanovic lascia intendere che i due siano prontissimi ad essere, anche a turno, quel rimpiazzo di Melo che finora Corvino sta cercando, in un mercato folle dove si chiedono 10 milioni per modesti mediani intestatari di una singola buona stagione. Entrambi vengono da una stagione deludente che vorranno riscattare. Entrambi hanno margini di miglioramento, soprattutto Kuz che deve ancora decidere cosa fare "da grande", se l'incontrista, il cursore, o che altro. Per completare la rosa servirebbe un altro mediano, ma quanto spazio gli darebbe Prandelli?
Meglio allora, ipotizza chi scrive, un elemento poco costoso, motivato, consapevole del ruolo di riserva, per gravare sullo spogliatoio meno di Melo, suscitare meno aspettative di Almiron, lasciare quasi intatto il budget (da arrotondare cedendo Dainelli, Papa Waigo, Semioli/Santana) per un laterale di quantità e qualità (Eboue, se arriva) fondamentale nel 4-2-3-1, e magari per un centrale difensivo da salto di qualità. Luisao e Juan non risolverebbero tutti i problemi, l'uno è un po' lento, l'altro un po' fragile fisicamente: ma sarebbero un sicuro passo avanti rispetto a Dainelli e Kroldrup, laddove Esposito sarebbe una scommessa.
Dovesse invece prevalere la ricerca di un mediano da proporre come titolare (Edinho? Guarente?) non ci sarebbero più risorse per un nuovo centrale. Siamo nella sfera delle scelte tattiche: meglio un centrocampo aggressivo e muscolare che faccia grande filtro per far arrivare meno palloni alla difesa, o meglio un consistente upgrade alla difesa stessa? Stante la recente carenza di grandi difensori, molte squadre (l'Inter del recente passato, la Juve di oggi) hanno optato per la prima ipotesi: e, fatte le debite proporzioni, negli ultimi tre anni la Fiorentina non ha agito altrimenti.

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